Mindfulness – Definizione e applicazione

Mindfulness – Definizione e applicazione

Cosa si intende con il termine Minfulness?

Non è semplice rispondere a questa domanda, non esiste una vera e propria traduzione in italiano che non rischi di apparire fuorviante. Potremo definirla parlando di uno stato mentale che ha a che fare con particolari qualità dell’attenzione e della consapevolezza, consapevolezza che emerge attraverso il prestare attenzione allo svolgersi dell’esperienza momento per momento: con intenzione, nel presente e in modo non giudicante. La presenza mentale è attenzione, è una consapevolezza non giudicante e rispettosa.

Purtroppo per la gran parte del tempo non ci occupiamo delle cose in questo modo: continuiamo a reagire, a giudicare se ciò che accade al momento non ci piace, ci piace o lo possiamo ignorare; valutiamo noi stessi e gli altri con un fiume di aspettative, commenti e critiche.

Potremo anche pensare a quante volte agiamo e ci muoviamo nel mondo in maniera del tutto inconsapevole, come se a guirdarci fosse una sorta di pilota automatico: guidiamo sulla strada di casa e ci rendiamo conto che in realtà avevamo intenzione di fare un altro percorso per passare da un amico; leggiamo un’intera pagina di un libro e quando arriviamo alla fine scopriamo di non ricordare nulla. Nella modalità “pilota automatico” è come se il corpo stesse facendo una cosa e la mente un’ altra. Spesso non abbiamo una precisa intenzione di occuparci di questo o quest’altro, succede e basta, e ciò sta ad indicare quanto la mente sia passiva per la maggior parte del tempo lasciandosi “catturare” da pensieri, ricordi, progetti e sentimenti. Da tutto ciò è facilmente intuibile come possa essere facile cadere preda di rimuginii e pensieri negativi, facendosi assorbire a tal punto da iniziare a considerare quei pensieri come fatti, anziché come eventi mentali transitori quali di fatto sono. I pensieri sono spesso unilaterali e non veritieri, occorre diventare consapevoli del pensiero invece di perdersi dentro di esso. I pensieri possono assumere diverse forme e in genere la nostra risposta è reattiva e non accettante: se ci piace tendiamo a restarci attaccati, se non ci piace tendiamo a scacciarlo per paura, irritazione e noia e vogliamo a tutti i costi che se ne vada. Queste reazioni sono l’opposto dell’accettazione, che è il modo più facile per rilassarsi smettendo di tentare di cambiare le cose.

Esistono numerosi punti di contatto tra l’approccio terapeutico cognitivo-comportamentale e la Mindfullness, il principale è individuare i pensieri e i comportamenti non salutari e sostituirli con altri più positivi e salutari. Tuttavia attraverso la pratica della consapevolezza possiamo andare più a fondo riconoscendo pensieri e comportamenti non funzionali in tutte le loro sfumature, valutarne l’impatto emotivo sul corpo, imparare ad avere compassione per quei pensieri e sentimenti dolorosi e successivamente trasformarli in pensieri più funzionali.

“Che cos’è il pensiero? Il pensiero è tuo amico. Il pensiero è tuo nemico. Nessuno ti può nuocere così tanto come il pensiero non saggio. Nessuno ti può aiutare così tanto come il pensiero saggio, neanche il più amorevole dei genitori”