Assertività Comunicazione Assertiva e Comportamento Assertivo

Assertività Comunicazione Assertiva e Comportamento Assertivo

ASSERTIVITÀ
Che cosa significa comunicare in modo assertivo?
Comunicare in maniera assertiva significa riconoscer-si il diritto di comunicare convinzioni, pensieri e sentimenti perseguendo i propri obiettivi nel rispetto dell’efficacia e della reciprocità. Incrementare le capacità assertive permette la ricostruzione di una migliore visione di sé e del mondo unita ad una più chiara capacità espressiva dei propri bisogni. Il comportamento assertivo si colloca al centro di due estremi rappresentati rispettivamente dal comportamento passivo e dal comportamento aggressivo: il passivo agisce in modo da evitare il conflitto ad ogni costo e orienta le sue azioni in modo da compiacere sempre gli altri incrementando così emozioni di insicurezza colpa, ansia, perdita di stima di sé, isolamento, rabbia e irritazione; l’aggressivo al contrario ignora le opinioni altrui e trova difficile tollerare le diversità, cercando costantemente di prevaricare l’altro e convincerlo delle proprie opinioni, con il conseguente aumento dell’isolamento, solitudine, rabbia, tensione e ostilità. L’assertivo ha a disposizioni modi alternativi per agire sulla realtà, rispetta i propri desideri senza calpestare quelli degli altri e sa condividere con gli altri i propri pensieri e sentimenti.
Per poter avviare una comunicazione efficace, quindi assertiva, è importante avere ben chiari quelli che possono essere definiti i nostri diritti comunicativi che spesso riteniamo erroneamente di non avere:

  • Diritto di dire NO senza sentirsi in colpa
  • Diritto di non giustificare il nostro comportamento adducendo scuse
  • Diritto di decidere se occuparci dei problemi degli altri
  • Diritto di mutare parere e opinione
  • Diritto di sbagliare assumendoci le eventuali conseguenze negative
  • Diritto di non farci coinvolgere dalla benevolenza che gli altri mostrano quando ci chiedono qualcosa
  • Diritto di dire non so quando ci viene chiesta una competenza che non abbiamo
  • Diritto di dire non capisco a chi non dice chiaramente cosa si aspetta da noi
  • Diritto di dire non mi interessa quando gli altri vogliono coinvolgerci nelle loro iniziative.

Naturalmente la comunicazione non si esprime solamente attraverso la parola, cioè il linguaggio verbale, ma anche e soprattutto attraverso il linguaggio non verbale: tono e volume di voce, mimica, sguardo, gesti, gestione dello spazio interpersonale. Questi aspetti veicolano informazioni di tipo emotivo e a differenza del linguaggio verbale, non sono così facili da mascherare attraverso un semplice controllo volontario, lasciando così trasparire le nostre reali intenzioni e sentimenti e rendendo la nostra comunicazione poco comprensibile, ambigua e confusa, non solo agli altri ma anche a noi stessi. Lo stile comunicativo, infatti, rappresenta il prodotto delle caratteristiche del sé e della propria personalità e viene spesso agito in maniera “inconsapevole”, automatica, senza pensare, con la conseguenza che può venir meno la possibilità di scegliere l’azione più opportuna da attuare in ogni singola circostanza. Per questo, spesso in alcune situazioni alla nostra azione seguono sentimenti di colpa, imbarazzo, rabbia o tristezza per non esserci comportati come sarebbe stato più opportuno (“non potevo prendermi anche questo impegno…eppure come al solito non sono riuscito a dire NO!”; “ecco, ci risiamo, ho di nuovo perso il controllo ed ora mi sento in colpa!”). Nel corso della nostra vita, attraverso le esperienze vissute, abbiamo appreso le modalità che più di altre ci hanno permesso di adattarci all’ambiente in cui siamo cresciuti. Tali modalità non sono necessariamente sbagliate o poco opportune (se le abbiamo apprese infatti avranno sicuramente avuto una certa utilità!), tuttavia se rappresentano l’unica possibilità che abbiamo per relazionarci con il mondo, potrebbero risultare disfunzionali limitando la nostra azione e il raggiungimento di obiettivi sul piano sociale oltre a crearci delle spiacevoli sensazioni. Possedere uno stile comunicativo efficace ha, dunque, indubbi risvolti positivi sia sul piano sociale che su quello interpersonale e personale, incrementando senso di efficacia, stima e fiducia in sé.

È possibile modificare il proprio stile comunicativo rendendolo più assertivo apprendendo alcune regole e strategie utili e contemporaneamente prendendo consapevolezza delle emozioni critiche che intervengono spingendoci ad agire utilizzando le risposte automatiche abituali. Occorre individuare il proprio stile prevalente (passivo o aggressivo) riconoscendone le componenti sia nel linguaggio verbale sia soprattutto in quello non verbale (sorrisi di “difesa”, sguardo basso, tono imperativo…); successivamente con l’applicazione di esercizi da svolgere in vivo, si potranno apprendere tecniche e comportamenti alternativi da utilizzare per ampliare i confini della propria libertà. Naturalmente affinché le risposte automatiche non abbiano la meglio sulle scelte alternative sarà necessario esercitarsi con assiduità nella vita quotidiana.

Le tecniche di comunicazione assertiva potranno essere apprese attraverso incontri sia di gruppo che individuali.

Letture:

Bauer B, Bagnato G., Ventura M. (2002) Puoi anche dire “no”!L’assertività al femminile. Dalai Editore

Giannantonio M. (2010) Mi vado bene?autostima e assertività. Centro Studi Erickson

Di Lauro D.(2008) L’assertività. Comunicare in modo chiaro ed efficace. Xenia

Khrishnamurti J. (1978) Libertà dal conosciuto. Astrolabio Ubaldini